In: News0

Racconti di Viaggi

Racconti di Viaggi in Bicicletta

Le storie, i racconti e le esperienze dei viaggiatori in bicicletta e mountain bike per il mondo.

OK

OK

racconti-di-viaggi-in-bicicletta0

Senza categoria

 

Non disponibile

Non disponibile

senza-categoria1

Test e Recensioni

Test e recensioni di accessori ciclo e bici elettriche

 

 

 

Cicloturismo in Sicilia, nel Mediterraneo e oltre con Coast2Coast Bike Tour!

 

 

Coast2Coast nasce dal desiderio di avventura, di scoprire le realtà nascoste di territori ricchi di risorse, di testare la passione per le ruote grasse lungo percorsi mai battuti. Tutto inizia nel 2004 grazie all’intraprendenza di un gruppo di amici biker siciliani desiderosi di unire la costa sud della Sicilia a quella nord in un itinerario tutto rigorosamente off road. È nata così la Coast2Coast Sicilia Extreme: migliaia di metri di dislivello e centinaia di chilometri di avventura, alla scoperta di un’Isola fuori dagli schemi, quella delle coste meno frequentate dal turismo di massa e di un entroterra selvaggio, lontano dagli itinerari più battuti. La Sicilia ‘vera’, quella che fa respirare aria di Mediterraneo verace.

 

Nel cicloturismo in mountain bike quelli di Coast2Coast Bike Tour sono stati i pionieri, ma non solo cicloturismo in Sicilia: la passione per la mtb ha spinto il gruppo fondatore ad esplorare nuovi territori. A ispirare gli itinerari cicloturistici dell’organizzazione siciliana è stata sempre la filosofia dell’Avventura, consapevoli che la mountain bike nasce non come sport di fatica ma come mezzo di divertimento e scoperta.

Così il salto dalle coste siciliane a quelle africane è stato breve.

In poco tempo Coast2Coast è divenuta un’organizzazione conosciuta in tutta Italia e anche fuori dai confini nazionali per i suoi Tour organizzati in Sicilia e nell’area del Mediterraneo dove guida appassionati o semplici turisti in bici provenienti da tutto il mondo, alla scoperta di un patrimonio ancora genuino attraverso percorsi sconosciuti al turismo di massa che consentono al biker o al cicloturista di divertirsi in bici e in compagnia in tour che siano una miscela di sole, natura, arte, cultura, storia e cucina!

 

La formula dei tour, che l’organizzazione chiama C2C (acronimo di Coast2Coast) è semplice: in un periodo di tempo che va dai 3 ai 10 giorni (dipende dalla difficoltà del tour o dalla lunghezza dell’itinerario) si attraversa un territorio pedalando: ci si alza di buon mattino, alle 7 si inizia con una nutrita colazione e alle 8/9 si è in marcia (mai con premura eh, sempre con relax, se le condizioni lo consentono); si attraversano paesini e paesaggi sconosciuti, laghi, fiumi, deserti, montagne, campi, sempre in gruppo e con andatura rilassata. Ci si ferma durante l tragitto, per fare foto, amicizia con i locals. Il mezzo appoggio è costantemente a disposizione pronto a fornire assistenza. A metà giornata, pausa pranzo: relax di gruppo e consumazione del packed lunch e bibite e frutta fresca oppure ci si ferma in un ristorante, in una “bettola”, ospiti a casa di una famiglia (già preventivamente testati) che si troverà lungo il percorso. La marcia riprende fino a raggiungere la meta del giorno. Una sana doccia e poi le famose cene con cibo tradizionale ristorano il partecupante da tutte le fatiche; il meritato riposo e poi un altro giorno di pedalata!

 

 

Una delle carte vincenti di Coast2Coast è di realizzare degli itinerari inediti: tutti i percorsi sono studiati in maniera particolare, vengono effettuati dei sopralluoghi e poi testati cercando di ottenere il giusto mix paesaggistico, turistico e del riding. Anche le strutture dove si alloggia e si consuma il pranzo e la cena sono testate e il cibo selezionato e pianificato per fornire un’adatta alimentazione al cicloturista. Ma quello che rende veramente uniche le C2C è il clima che si riesce sempre a creare nel gruppo di partecipanti: enjoy and ride! è il motto con cui si distinguono i bike tour di questa organizzazione siciliana. Le pedalate, anche quelle nei percorsi più estremi, non sono un mero gesto atletico, ma il pretesto per fare amicizia, per conoscere, per divertirsi.

 

Coast2Coast Bike Tour ha in portafoglio diversi tour in mountain bike e bici da strada sia in Sicilia che nel Mediterraneo. Le tipologie di tour in bicicletta si dividono in C2C Tour XC: itinerari per mountain bike accessibili alla maggior parte dei biker; C2C Epic XC: itinerari per biker allenati: C2C Road tour: itinerari cicloturistici; C2C Enduro: per biker in mtb enduro.

Il cicloturismo in Sicilia, dove l’organizzazione ha base, rappresenta la maggior parte dei tour in bici, e poi l’Africa, col Marocco e la Tunisia, la Spagna con i Pirenei, la Turchia, in Cappadocia,

Il più gettonato tour in mountain bike è il C2C Palermo/Etna tour, un itinerario Epic XC, che in sette giorni di riding porta dal centro di Palermo al centro della città di Catania, attraverso la Conca d’Oro, Le montagne palermitane delle Madonie, la catena dei Nebrodi, le dolomiti del sud, e la grande scalata sul vulcano più alto d’Europa fino al cratere sommitale a più di 3000 metri di altitudine! Quello su strada è invece il C2C Mare Colore del Vino tour, che prende il nome dall’omonimo racconto di Leonardo Sciascia che narra di un lunghissimo viaggio in treno negli anni ’60 e da cui nasce un grande amore. Così il tour in bici, un viaggio che fa innamorare della Sicilia “gustando” le sue migliori tradizioni: vino, cibo e mare e natura.

 

I bike tour di Coast2Coast sono guidati e con date prestabilite, ma si può anche optare per le soluzioni Self Guided, in cui l’organizzazione fornisce le tracce gps e pensa ai pernotti e al bag drop. Inoltre, per i gruppi che ne facciano richiesta si possono stabilire anche date fuori calendario e “confezionare” tour su misura.

Enjoy and Ride!!!

 

 

 

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Un escursione nel bosco del sosio in bici elettrica

Avevo 4 anni quando ho visto la mia prima bici, non un triciclo ma una bicicletta a due ruote!

In un caldo giorno estivo lo zio Toto? da Torino, che sempre portava regali ai nipoti, questa volta dal baule della fiammante Giulia Alfa Romeo, tiro? fuori una due ruote da 20” e coperture bianche, WOW!

I miei fratelli maggiori tolsero subito le rotelle, mi spiegarono che per tenere l’equilibrio dovevo pedalare, che sarebbe stata quella catena li? a far girare le ruote e che sarei andato avanti se avessi girato i pedali, per far girare la catena, tutto chiaro insomma… Ma giusto per iniziare a capire mi lanciarono dalla cima della collinetta dietro casa! Fu il mio battesimo sulla bicicletta e l’inizio della breve carriera da downhiller.

Da allora nulla e? cambiato: io sempre steso per terra e la bici mossa grazie ad una invenzione che conta piu? di 100 anni di eta?: la catena! Da quella rivoluzionaria invenzione da attribuire a Leonardo da Vinci e poi applicata alla bici dall’orologiaio francese A. Guilmet – che permise la nascita delle moderne biciclette e delle moto – altre se ne sono succedute nella storia delle nostre due ruote: i cambi, gli pneumatici da mtb, le forcelle ammortizzate e le recenti ruote da 27,5” e 29” nelle mountain bike… Ma, davvero, quale innovazione hanno portato queste “novita?”?

La bici e? sempre quella, cambia poco. Le forcelle si?, hanno ampliato di una buona percentuale l’utilizzo della bicicletta declinandola per vari usi piu? o meno estremi, di sicuro hanno permesso maggior sicurezza ma anche velocita? piu? elevate.

Ma parliamoci chiaro, guardiamoci negli occhi: quale innovazione radicale c’e? stata recentemente nella bici?
La mia opinione, ma non solo la mia, e? che non c’e? stata una vera rivoluzione. Negli ultimi anni, dopo la rivoluzione e il boom nelle mountain bike innescato dalla famelica creativita? e follia – stay hungry, stay foolish – di 3 capelloni americani (Kelly, Fischer, Ritchey) nulla s’e? piu? mosso nello sviluppo creativo del nostro mezzo, se non le geometrie di qualche misero centimetro.

Ed ecco che arriva lei: la bici elettrica come la chiamano in tanti, ma che correttamente si definisce bici a pedalata assistita. Forse solo ora se ne sta percependo il potenziale, soprattutto in Italia dove ruggini che legano all’uso agonistico della bicicletta o fondamentalismi da ambientalisti poco avveduti, ne negano l’utiilità.
Personalmente sono convinto che la ebike e? realmente l’innovazione che il mondo delle due ruote aspettava da tempo, si presenta come quel passepartout che apre porte ad oggi ancora inesplorate, ormai chiuse o mai aperte alla bicicletta e a molti suoi appassionati.

La prospettiva di utilizzo e di sviluppo di questo mezzo sono enormi!

Basta pensare alle possibilita? che questo mezzo concede a chi, per condizioni fisiche o solo per pigrizia, si e? allontanto dalla bicicletta; o chi per esigenze di lavoro trova nella bici a pedalata assistita l’ottimale soluzione per lunghe percorrenze. E questo tenendo sempre conto che il movimento fisico c’e? e con grande vantaggio del benessere personale!

La settimana scorsa un mio caro amico, coetaneo e purtroppo non in forma smagliante – concedetemi l’eufemismo – ormai assuefatto alla postura da scrivania e computer, mi ha chiesto di procurargli una ebike, voleva provare a tornare in bici… Ebbene, mi ha richiamato al telefono poche ore dopo avere ritirato la bici investendomi con un’euforia da teenager ringraziandomi e dicendomi che era l’uomo piu? felice del mondo: era riuscito dopo 40 anni a percorrere in bici la salita che porta a casa sua!

Ma non finisce qui, lo sviluppo di questi mezzi e? sempre continuo e compie passi da giganti: sia i sistemi motore/batteria sia le bici, i cui telai vengono ormai progettati specificamente per essere “ibride”, subiscono innovazioni quasi quotidiane dalle grandi case produttrici di bici! Ad EuroBike 2016 abbiamo visto modelli di ebike splendide, progetti veramente stupefacenti con pesi complessivi al di sotto dei 15 kg! Biammortizzate da enduro o trail che non hanno niente da invidiare alle bici senza batteria.

Non ho ancora finito: la batteria elettrica potra? presto essere sostituita dalla propulsione ad idrogeno!
Io ci scommetto: 10 milioni di cinesi che vanno in bici elettrica non possono avere torto! Non e? un sogno, presto le nostre citta? potranno svuotarsi dagli inquinanti e dannosi autoveicoli e solo un ronzio ci accompagnera? per le strade.

Salite in sella, la rivoluzione e? iniziata!

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *